2 set 2012

ERA MIO PADRE

Gen. Crescenzo Penza
*16.04.1928  + 28.08.2012 
9/2012 La sera del 28 agosto è venuto a mancare mio padre, 84 anni compiuti, dopo un periodo di malattia.
Per ogni figlio, si sa, davvero l'età di un padre non conta. I genitori vorremmo portarceli avanti per sempre, a tempo indeterminato! Ed è doloroso per me immaginare il sorriso di mio padre mentre io nascevo - e quanto invece io abbia pianto accompagnando lui nell'ultimo viaggio, quello del grande mistero...
A mio papà, già Generale dei Carabinieri, i cavalli per la verità non piacevano tanto nè tantomeno aveva capito bene cosa mai fosse il Rening. Alla scuola allievi ufficiali detestava le lezioni di equitazione e, a dirla tutta, davvero non comprendeva tutta questa mia passione per il mondo equestre. Eppure, un giorno di tanti anni fa quando avevo 7-8 anni, mi portò a Rimini. Mi disse "Ti voglio presentare un collega che fa un'esibizione sul lungomare di Rimini a cavallo". Quel collega era nientemeno che Raimondo d'Inzeo, che in quella lontana sera d'estate alla fine degli anni '70 fece una breve apparizione in una esibizione svolta per promuovere lo sport equestre. Dell'uomo, di quel grande campione visto quella sera e che scambiò due chiacchiere con mio padre e altri colleghi, non ricordo molto. Ma rimasi a bocca aperta quando per la mia prima volta, vidi i cavalli che galoppavano e saltavano,  a pochi metri da me. Pochi anni fa, ne sorridevo con mio padre, dicendo che era proprio colpa sua se mi era partita questa insana passione(!)  peraltro comune a tanti degli amici che mi leggono.
Negli ultimi anni, rimasto vedovo di mia madre,  mio papà era voluto tornare al suo paese, in provincia di Avellino per chiudere idealmente il cerchio della sua vita. Lì lo abbiamo salutato nel modo migliore, a casa sua, accompagnandolo fino all'ultimo istante e poi con una bella cerimonia partecipata da tantissima gente e con un bel picchetto dell'Arma, come gli sarebbe piaciuto.
 Così come ho detto in Chiesa, ringraziando la piccola e fantastica comunitò di Candida (AV), lo vogliamo ricordare nei nei suoi anni più belli: "...quelli della sua voce squillante che sentivi sin dai giardinetti, delle lunghe discussioni sottobraccio su e giù per la piazza, delle infinite partite a carte con gli amici nelle serate dolci d’estate. E quelli più recenti, quelli delle lunghe passeggiate sulla via nuova, in cui si parlava - e soprattutto -  si si ricordava, insieme. E ogni volta, lui si fermava a metà strada e guardava rapito la bellezza di quelle colline. Che come la sua gente, lo avevano conquistato e che da oggi guarderemo anche attraverso i suoi occhi  Infine, grazie a te papà. Hai portato tanta gioia in ognuno di noi. Questa gioia, la porteremo nel cuore per sempre.