1 feb 2018

CAVALLI DPA O NON DPA, SI ACCENDE IL DIBATTITO MEDIATICO

CAVALLI ATLETI "AL MACELLO", NO GRAZIE


AGGIORNAMENTO 19/2 LA NUOVA CIRCOLARE FISE

AGGIORNAMENTO 4/2: FISE E MINISTERO AGRICOLTURA, INCONTRO DI CHIARIMENTO SU LIBRETTI APA E SU TRASPORTO PREVISTO PER IL 7 FEBBRAIO 

1/2 IERI SERA SU STRISCIA LA NOTIZIA
Tutti noi che andiamo a cavallo ci auguriamo che i cavalli con cui abbiamo lavorato, sudato , vinto o perso,  possano avere a fine carriera una onorata pensione. Molti proprietari già da anni sul libretto APA  hanno scelto l'opzione NON Dpa (non macellabile per uso alimentare) . Tuttavia questo aspetto non è obbligatorio, ma lasciato alla discrezionalità del proprietario. Fino ad oggi tuttavia, almeno i cavalli sportivi iscritti ai ruoli federali (Passaporto sportivo Fise) erano in automatico cavalli atleti e quindi NON Dpa.

LA NOVITA': Il nuovo regolamento FISE di dicembre 2017 Libro 1, ha in parte cambiato  l'articolo 33 e si è subito scatenato il putiferio. La nuova dicitura Fise dell'art. 33 appare (così lamentano animalisti e ambientalisti vari)  più equivoca di quella precedente (che semplicemente diceva che un cavallo con Passaporto Fise è atleta e quindi automaticamente NON DPA) ) e così recita adesso:

33.1 Tutti i cavalli
che svolgono attività sotto l’egida e/o vigilanza Fise devono essere iscritti al Ruolo federale del cavallo.
33.2 L’iscrizione al Ruolo federale del cavallo conferisce al cavallo la qualifica di “cavallo atleta”, qualora lo stesso non sia destinato alla produzione di alimenti (così detto non Destinato alla Produzione di Alimenti “DPA”). Tale previsione è necessaria per i cavalli iscritti al Ruolo federale che svolgono attività sportiva.

Insomma non c'è più l'inequivocabile frase che legava il Passaporto Fise all'essere atleta e quindi  NON DPA, punto e basta. Si parla di atleti ma anche di svolgimento di attività sportive. Insomma , l'articolo è costruito in modo più sfumato e non esclude a priori che un cavallo a fine carriera non possa tornare ad essere macellabile.

In realtà, il Presidente FISE De Paola nei giorni scorsi ha provato a chiarire  pacatamente l'equivoco, a partire dalla questione primaria: il cavallo ad oggi secondo il  nostro ordinamento giuridico fa parte della filiera alimentare e NON è in automatico protetto come animale da affezione. Occorre allora un percorso culturale di convinzione  delle persone che non può passare subito dall'obbligo regolamentare. Ma di questi tempi, tutto è vissuto anche a livello mediatico/Social come tema di pancia e quindi è tornato sul pezzo "provvederemo". Vedremo come sarà chiarita la questione.